Non è ancora finito il maledetto 2025 che i nostri JK tornano a colpire, lanciando un sasso nello stagno per smuovere più acqua possibile.
Lo fanno con un nuovo singolo registrato e prodotto interamente dalla band nei “Kampari Molotov Studios”, in collaborazione con Underground Stars Records e Lunaz Records.
Per rendere il tutto ancora più inaspettato, ci piazzano dentro un violino…e non uno qualsiasi, ma quello di Fry Moneti dei Modena City Ramblers…spingendo il loro ska-punk verso sonorità street-folk-punk dal sapore ruvido e viscerale.

Cielo senza stelle racconta la perdita di fiducia verso il mondo del lavoro: un mondo per cui si è lottato, guadagnato e difeso, ma che oggi appare stanco, corrotto e distante. Tra precarietà, illusioni di benessere e luci che abbagliano invece di illuminare, il brano diventa una marcia amara e malinconica, dove ogni accordo è una denuncia e ogni ritornello un grido di speranza.
Alla fine, tra resa e resistenza, resta solo la musica e la lotta di chi non ha bisogno delle stelle per oltrepassare il buio della notte.